venerdì 26 settembre 2014

Petty & McGuinn: Telecaster & Rickenbacker

Da felice possessore di una Fender Telecaster American Standard Natural ed una Rickenbacker 360/12 non ho potuto esimermi dall'inserire questo video di Tom Petty e Roger McGuinn del 1992 al Madison Square Garden. Il brano è (manco a dirlo) "Mr Tambourine Man"... In un sol colpo queste due bellissime chitarre insieme...



mercoledì 24 settembre 2014

Occhio agli Schaller!

Tempo fa mi è stato fatto notare, con un pizzico di sarcasmo: "tu parli di una dodici corde ma dalle immagini che hai caricato sul blog si vede chiaramente che hai una normalissima 360 con sei corde!"

Ahi, ahi, ahi! Temo di aver date per scontate un po' troppe cose. Quindi vediamo di spendere due paroline sull'argomento per fugare ogni dubbio. 

Effettivamente se uno osserva di sfuggita una Rickenbacker 360/12 potrebbe non far caso ad una particolarità specifica di questa chitarra ovvero la particolare disposizione sulla paletta delle 12 chiavi prodotte dalla tedesca Schaller

A differenza di una qualsiasi altra 12 corde (elettrica o acustica che sia) che monta le 12 chiavi tutte in fila sulla paletta (che diventa decisamente più grande), la Rickenbacker (nel caso specifico la 360/12) presenta queste chiavi alternate (una verso l'interno ed una verso l'esterno) in modo tale che vengano alloggiate su una paletta di dimensioni normali. Per questo 6 chiavi non si vedono. Una grande invenzione Rickenbacker. 

La cosa in realtà presenta dei pro e dei contro. Sicuramente la paletta è di dimensioni normali e se uno vuole trasformare questa 12 corde in una 6 corde anche questa caratteristica facilita le cose (cosa impensabile su una 12 corde normale). Però qualche problemino c'è: nel senso che quando si accorda la chitarra o si cambiano le corde (cose entrambe non immediatissime in una 12 corde) ci vuole un po' più di pazienza del normale. Soprattutto le prime volte giravo la chiave sbagliata perchè le chiavi, diciamo così, "rigirate" non si vedono: insomma di pare di accordare una corda invece giri l'altra. In breve il casino è sempre in agguato dietro l'angolo...

Morale della favola: bisogna prenderci un po' la mano. Fare molta attenzione soprattutto quando si suona dal vivo perchè la fretta, la poca luce, l'emozione, la gente che ti guarda, il tutto contribuisce a farti fare qualche casino come per esempio girare la chiave sbagliata, scordare una corda che invece andava bene, incasinare l'accordatura generale, incrementare il panico... Quindi studiare con pazienza la logica della disposizione delle chiavi, sviluppare a casa un discreto "tatto" ed una buona manualità automatica (capire con le dita - senza usare la vista - la chiave corrispondente alla corda), munirsi di calma, prendere il tempo che serve, e procedere con tranquillità.

giovedì 11 settembre 2014

La Livrea

Se c'è un brand di chitarre fortemente legato ai colori e alle tonalità cromatiche, alle caratteristiche "visive" degli strumenti di sua produzione, beh quello è proprio la Rickenbacker. Una chitarra Rickenbacker ha dei colori così caratteristici da renderla di fatto inconfondibile. La riconosci da un chilometro. Questo è il risultato di una serie di fattori.

In primo luogo stiamo parlando di chitarre sostanzialmente rare: ce ne sono effettivemente poche in giro ed è molto difficile reperirle.

In secondo luogo, l'offerta di colori delle chitarre è in pratica piuttosto limitata, soprattutto per quello che riguarda le colorazioni standard.

In terzo luogo, la Rickenbacker, come in altre situazioni, fa sempre le chitarre allo stesso modo con gli stessi colori da sempre: sono ammesse poche novità anche sul fronte dei colori.

Se si mettono insieme questi tre fattori principali, alla fine ci si accorge che le chitarre Rickenbacker - torno a ripetere, per le colorazioni base - sono sempre e solo quelle: fin dalla notte dei tempi. La conseguenza è che alla fine, se uno decide di comprare una chitarra Rickenbacker (ad esempio una 360/12) e si mette alla sua ricerca, considerato che non si trovano così facilmente, probabilmente non potrà scegliere più di tanto: si dovrà accontentare di quella che trova. Ed è molto probabile che si troverà di fronte una Rick 360/12 di una di queste colorazioni di base.

Certo, se uno può scegliere può optare per uno strumento dalla colorazione di suo maggiore gradimento e devo dire che una Rickenbacker 360/12 è uno strumento bellissimo: alla fin fine tutte queste colorazioni di base sono ottimali.

Questo post è quindi dedicato alle colorazioni di base della Rick 360/12: come anticipato ci sono delle varietà di colori particolari che affronterò in seguito. Queste colorazioni di base, che sono quelle che più facilmente il potenziale acuirente può incontrare, sono le seguenti:
Jetglo (JG), Fireglo (FG), Natural (NT), Ruby Red (RR) e Midngiht Blue (MB).

Le immagini le ho trovate in rete e ringrazio coloro ai quali le ho prese in prestito. Thanks

La Livrea JETGLO

Si tratta probabilmente della tonalità più comune. Il nero, in contrasto con il battipenna bianco, mi sembra molto elegante. La mia 360/12 è in questa versione. La trovo semplicemente bellissima. Ovviamente una chitarra così richiede un po' di attenzione: ditate, righe, polvere e zozzerie varie si notano subito. Siccome poi si tratta di un bel nero lucido, se non è tenuta più che bene questa chitarra assume un'opacità che certamente non merita. Comunque è una chitarra mozzafiato. Inoltre, notoriamente, il "nero sfina" e su una chitarra di dimensioni piuttosto considerevoli come la Rick 360/12 potrebbe non essere male...

La Livrea FIREGLO

Questa è la colorazione più vintage e più classica della Rickenbacker in generale e della 360/12 in particolare. E che si può aggiungere di altro? Basta guardarla. Ti lascia semplicente senza parole. In colore Fireglo era la 360/12 di Harrison e di Townshend. Una Rick 360/12 Fireglo si trova abbastanza facilmente anche perchè forse è il colore più richiesto: la maggior parte dei chitarristi la vuole così. Diciamo però che i rickenbackeriani si dividono in due partiti: quelli del Jetglo e quelli del Fireglo. A me piacciono moltissimo entrambe le tonalità. La Fireglo resta comunque la colorazione più tipicamente e smaccatamente "Rickenbacker" di tutte.



La Livrea NATURAL


Abbastanza frequente, ma sicuramente meno comune della Jetglo e Fireglo è la tonalità Natural. La 360/12 in questa livrea è senza dubbio molto bella, ma, secondo me, perde un po' di personalità. Non è male, per carità, ma forse risulta un pochino anonima. Si tratta comunque di gusti personali su cui si può discutere fino ad un certo punto. Lo strumento rimane comunque molto elegante e decisamente "belloccio"... Tuttavia, parlo per me, non è una colorazione che mi fa fare i salti mortali.


La Livrea RUBY RED

Rispetto al colore secondo me un po' moscio della Natural, la Rick 360/12 in versione Ruby Red è decisamente più vivace. Questo bel rosso acceso esalta le cromature e le rifiniture della chitarra: bello, elegante, pulito. Si tratta di una versione non proprio facilissima da trovare, ma, diciamo così, si trova. Non è proprio impossibile quindi mettere le mani su una 360/12 di questo colore. A me non dispiace anche se potrebbe apparire come una via di mezzo fra una Jetglo ed una Fireglo: è rossa come la Fireglo, ma senza il burst della Fireglo ed è a tinta unita come la Jetglo. Ha comunque il suo seguito di estimatori. Da non sottovalutare.
 
 La Livrea MIDNIGHT BLUE

Questo tipo di livrea può essere veramente molto elegante. Inizialmente avevo qualche dubbio, ma ho avuto modo di vedere attentamente una 360/12  in tonalità Midnight Blue e devo riconoscere che è molto bella. Non è molto facile trovare delle 360712 in questa colorazione, ma il MB ha una nutrita schiera di estimatori. Di certo in questa versione, la chitarra non passa inosservata...

Insomma, queste sono le versioni di colore standard più comuni: a questo punto a voi la scelta (quando è possibile ovvio...).