lunedì 25 luglio 2016

Convertire una 360/12 in una 360/6

Tempo fa chiacchieravo con un amico, anche lui chitarrista, che apprezzava molto la Rickenbacker 360/12 per la sua qualità costruttiva e originalità del sound. Riteneva tuttavia che l'impiego di questa chitarra potesse essere piuttosto limitato rispetto ad una chitarra a 6 corde. Poichè il manico ed il sound della 360/12 gli piaceva molto, si domandava se non poteva essere il caso di trasformarla, anche per un periodo di tempo limitato, in una 6 corde. 

La questione di trasformare una 360/12 in una 360 a 6 corde non è certo una novità. Nei forum se ne parla. Effettivamente non è una questione secondaria, ma necessita di alcune riflessioni.

Ricordo poi che la questione era risaltata fuori, su questo blog, nel momento in cui ho sostituito l'R tailpiece con il Trapeze

In linea di principio, togliere 6 corde dalla Ric 360/12 non è una cosa impossibile (mentre è complicatissimo il contrario ovviamente). In teoria uno sfila le sei corde che caratterizzano la 12 corde e tiene quelle con la scalatura da 6 corde. Questo in teoria. Ma in pratica?

La prima cosa che mi viene in mente è che con questa operazione la tensione complessiva sul manico si riduce sensibilmente: questo vuol dire che inevitabilmente bisognerà lavorare sul double truss perchè il manico si muoverà. Già questa per me è una mezza seccatura perchè lavorare su due truss non è uno scherzo: regolare il manico è un'operazione delicata che va fatta solo quando necessario. 

Inoltre chi ha provato questa operazione ha rilevato il fatto che le meccaniche inutilizzate della 12 corde tendono a vibrare creando qualche fastidio quando si suona. In teoria bisognerebbe almeno smontare sei chiavi: e poi le sellette rimaste vuote?

E' vero che la struttura della chitarra e del manico di una 360/12 sono sostanzialmente identiche alla 360/6: ma la spaziatura delle corde potrebbe non essere proprio identica perchè il capotasto alla paletta è realizzato per ospitare sei coppie di corde... Bisognerebbe sostituire anche 'sto benedetto capotasto... uff...

E poi c'è sempre l'incognita R tailpiece: levare le corde è un attimo ma, in caso di ripensamenti, rimetterle è un incubo. Con il Trapeze è certamente più semplice...

I ripensamenti! E poi se uno ci ripensa e vuole rimettere su le corde, mi viene la pelle d'oca al solo pensiero...

Tutto questo per dire: ne vale la pena? Se ho preso una 360/12 è perchè volevo una Rickenbacker 360/12 non una a 6 corde. Fare tutto questo casino su una chitarra così sensibile e delicata, mi sembra un azzardo inutile: e poi adesso ho la 660 che ha sei corde e suona benissimo. 

In breve, io personalmente non farei una cosa del genere: se uno non è convinto di una 12 corde è bene che si rivolga ad una 6 corde senza tentare esperimenti strani...

Insomma: non mi sembra una buona idea. Anzi...

mercoledì 13 luglio 2016

Rickenbacker fracassate!

Non potevo rinunciare ad inserire in questo piccolo blog questa famosa foto di Pete Townshend



Questa immagine di Colin Jones è stata scattata nell'appartamento di Belgravia (Londra) di Towshend nel 1966. Sulla parete si riconoscono (da sinistra verso destra):


  • Rickenbacker 360/12 Export
  • Rickenbacker 1998
  • Rickenbacker 1993
  • Rickenbacker 1993
  • Rickenbacker 1998

A parte una, che sembra in condizioni decenti, le altre sono proprio messe male. Da quello che so, queste chitarre a pezzi sono sparite...

Io comunque le mie chitarre, comprese le mie due Rickenbacker, le tratto decisamente meglio. Se penso che ho sempre il terrore di rovinarle!