giovedì 1 settembre 2016

La Rickenbacker 660 dal vivo

Qualche settimana fa ho deciso, vincendo una serie di paure, di portarmi dietro la Rickenbacker 660 per una serata dal vivo durante una bella serata estiva. Eh sì, avevo paura: avevo paura che mi si rovinasse, che me la fregassero, e che diavolo ne so io... Quindi, invece di portarmi la solita Epiphone Casino, ho deciso di prendere questa benedetta chitarra. Del resto dovevo suonare per un bel po' e la 660 è leggera e maneggevole: alla fine mi sono deciso.

Queste sono quindi le mie impressioni su questa "prima volta" dal vivo con questa chitarra.

Innanzitutto devo dire che come amplificatore ho usato il mio piccolo Ashdown da 30W da basso con cono da 10''. Perchè una simile combinazione? Semplicemente perchè mi ero portato dietro anche il basso perchè forse (ripeto forse) in qualche pezzo avrei dovuto suonare il basso. Alla fine il basso non l'ho suonato mai: ho sempre suonato la chitarra attaccata a questo piccolo ampli da basso.

Come effetti ho usato l'Holy Grail (riverbero) e il Memory Boy (Delay) dell'Electro Harmonix, il tremolo TR-1 della Boss, Cry Baby. 

Ho suonato con i Bad Katherine Sons, una formazione (due chitarre e voce) con cui suoniamo blues classico e soul. In questa serata si è aggregato un batterista.

Veniamo al dunque.

La Rickenbacker si è comportata benissimo. Nonostante le non poca umidità ha sempre tenuto l'accordatura in modo ineccepibile. Il manico comodissimo e scorrevole come una pista da bowling: mai un fastidio con le mani nonostante le tante ore di suonata...

Un primo piano della mia Ric 660

I suoni sono stati fantastici nonostante un ampli non proprio appropriato. Sembrava che avesse una specie di chorus: il suono era così limpido, pieno e caldo che, con la ritmica, riempiva anche la parte di basso. 
Una persona del pubblico mi ha infatti chiesto se ci fosse un basso in sottofondo da qualche parte: era invece semplicemente il suono pieno della chitarra forse sostenuta dal tipo di amplificatore. I toaster sono dei pick up magnifici. Con la 5a manopola, dovo aver collocato la levetta selettore dei pick up in mezzo, sono riuscito a dosare i suoni mixando i due pick up a mio piacimento ottenendo dei suoni sempre diversi a secondo del pezzo che dovevo suonare.

Eccomi qui all'opera

Nel complesso sono rimasto molto soddisfatto: questa chitarra è semplicemente eccezionale ed è una perfetta partner per queste performance dal vivo. Ha risposto benissimo anche per il genere di musica che abbiamo suonato. E' pratica, maneggevole, affidabile.

I Bad Katherine Sons (BKS)

Ho ricevuto poi molti complimenti da altri musicisti che hanno guardato con molta ammirazione questa bellissima chitarra: un chitarrista mi ha detto che era la prima volta che vedeva questa chitarra Rickenbacker di cui aveva solo sentito parlare come una leggenda.

Insomma sono stato molto gratificato e credo che questa splendida Rickenbacker 660 mi seguirà molto spesso nelle mie serate live.