martedì 24 giugno 2014

Un video degli Who

Propongo la visione di questo filmato degli Who dal vivo del 1965. Interessante notare come la Rickenbacker sia presente per la chitarra e per il basso. La performance di Townsend è sempre molto da "brivido": se penso a quanto tempo e impegno mi ci è voluto per mettere le mani su una Rick 360 mentre lui una la prende e prima la sbatte contro l'amplificatore e poi la getta via!


lunedì 16 giugno 2014

I Pick Up

Un aspetto molto interessante, e materia di ampia e profonda discussione fra i chitarristi più o meno rickenbackeriani, è quella relativa ai pick up, in generale, e a quelli della Rickenbacker 360/12 in particolare. Vorrei premettere a riguardo che io non sono un esperto in questioni elettrotecniche, elettronica, componentistica avanzata delle chitarre e così via. Sono solo un chitarrista e polistrumentista che suona da parecchi decenni e che possiede alcune chitarre con caratteristiche molto differenti fra loro. Insomma parlo solo per esperienza personale esprimendo quindi idee e visioni che, in quanto tali, sono del tutto opinabili.

Detto questo, vediamo di entrare nel merito della faccenda. La Rickenbacker 360/12 monta di serie i pick up denominati "Hi Gain", che rappresentano un'evoluzione dei classici "toaster" che venivano montati sui primi modelli e che oggi si possono trovare montati su 360/12 in versione speciale (la V64 che è una replica della vecchia 360/12 appunto del 1964). I toaster si chiamano così perchè sembrano la bocca del classico tostapane ed hanno una apparenza molto vintage. Taluni infatti li montano sulle proprie 360/12 sostituendo gli hi-gain di serie.

Una Rickenbacker 360 Midnight Blue con i toaster
Le differenze? Quali sono da preferire? Ovviamente io ho solo l'esperienza diretta degli hi-gain che sono montati sulla mia Rick 360/12 e ho sentito su alcuni video il suono dei toaster. Quello che posso dedurre è che i toaster (molto belli da vedere, non c'è che dire) sembrano avere un suono un po' metallico rispetto agli hi-gain e forse, da quello anche che leggo sui forum, suonano in modo meno potente. In fondo il fatto che si chiamino hi-gain, una ragione la deve avere. Insomma gli hi-gain suonerebbero più forte e con un suono più pieno, ma, forse per questo, meno vintage. Comunque, personalmente, io non li sostituirei anche perchè sono dell'idea che una chitarra meno si smanetta e meglio è. Ma questa è una mia opinione.

Una Rickenbacker 370/12 Jetglo


Gli hi-gain in dotazione sono due (la 370 ne ha tre): uno al ponte ed uno al manico. Come in tutte le chitarre normali di questo mondo il pick up al ponte presenta un suono più chiaro, aperto, acuto, metallico mentre quello al manico è più pieno, ricco di bassi e scuro. Devo dire che i suoni di questi due magneti sono molto distinti: quindi la definizione del suono secondo i propri gusti dovrà essere effettuata operando sulle manopole (5) che si trovano sulla chitarra. 2 manopole operano sui toni dei pick, 2 sui volumi e poi c'è la famosa 5 manopola che regola il bilanciamento fra i due magneti (tutto questo sarà materia di uno specifico post). Insomma c'è da perderci un bel po' di tempo per lavorare sui suoni! 
 
Ovviamente non bisogna dimenticare la levetta che fa funzionare il solo pick up al ponte, il solo pick al manico o entrambi (nella posizione intermedia).

Inoltre mi viene da pensare: se è così impegnativo trovare e gestire  i suoni per la 360/12 che ha due magneti, figuriamoci con la 370/12 che di magneti ne ha tre!


Se si vuole ottenere un suono molto beat o anni '60 si tenderà pertanto a far prevalere il pick up al ponte con suoni molti chiari e metallici. A me piace ad esempio un suono molto pieno, con un bel "bump" di pennata: quindi li bilancio con una piccola prevalenza del pick up al manico. Ma qui è questione di gusti, di pezzi da suonare, di arrangiamenti, ecc... C'è veramente da perderci molto tempo.

Una nota a sè stante è quella della regolazione dell'intensità di questi pick up. Ho detto che si chiamano hi gain: quindi vuol dire che sono piuttosto potenti. In effetti sono pick molto potenti e dotati di una dinamica decisamente notevole. Che significa tutto questo? Significa che ci vuole veramente molto poco per far distorce tutto e farli sparare a tavoletta. Bisogna stare molto attenti alla dinamica di questi magneti. Che significa in pratica "dinamica"? La dinamica esprime la sensibilità dei magneti: se suoni pianissimo suoneranno pianissimo, se picchi duro suoneranno altrettanto forte. Ci sono pertanto in circolazione magneti più o meno sensibili: alcuni non lo sono affatto. Ricordo sempre la mia Eko X27: o suonavi forte o suonavi piano il suono era sempre più o meno lo stesso, piatto e senza la minima profondità. Le chitarre economiche hanno solitamente magneti poco dinamici e quindi sono chitarre decisamente poco versatili

Nella Rickenbacker 360/12 se uno sfiora le corde, viene fuori un suono delicatissimo e vellutato, ma se pesti, il volume impenna subito. Quindi ci vuole la mano esperta per evitare che venga fuori un suono pessimo: diciamo che le "zappe" non dovrebbero suonare una chitarra come questa. Ci vuole la mano. Inoltre eviterei di mettere tutte le manopole a tavoletta. Diciamo che i toni si possono portare a fondo scala, ma i due volumi eviterei di metterli al massimo: bisogna trovare il volume giusto, ben calibrato fra i due magneti, così come ben dosare il bilanciamento fra i due tramite la quinta manopolina. Il risultato sarà un suono decisamente pulito e preciso.

E' evidente che in tutto questo blabla un ruolo non secondario è giocato dall'amplificatore. Una Rickenbacker 360/12 necessita di un amplificatore all'altezza sennò sono guai: i suoni fanno schifo e la chitarra diventa insuonabile. Cito il mio caso personale. Posseggo un piccolo Fender Frontman a transistor da pochi watt che uso di solito per esercitarmi e che porto in giro nei locali piccoli: ebbene questo amplificatore non la regge minimamente questa chitarra. Impossibile accoppiare i due a meno che non suono a volume minimo. 

Invece il mio buon Egnater Tweaker112/40 a valvole è una meraviglia: i suoni sono puliti, caldi, perfetti, equilibrati. E' veramente possibile trovare delle timbriche e dei colori perfetti con questo amplificatore. Avrò modo di discutere di questo eccellente compagno di suonate in uno spazio specifico, perchè, credetemi, lo merita davvero.

Questo comunque per dire che un pessimo amplificatore può azzerare la qualità di qualsiasi chitarra, in particolare una chitarra dai suoni complessi come la Rickenbacker 360/12. Quindi se qualcuno si decidesse all'acquisto di una Rick 360/12 metta in conto anche la disponibilità di un amplificatore adeguato: sennò è un disastro. Lasciare perdere: è meglio...

martedì 10 giugno 2014

Cosa suonare con una Rickenbacker 360/12

La domanda che fa da titolo a questo post sintetizza un'altra questione spinosa relativa alla Rickenbacker 360/12. Poichè si tratta di una chitarra dalle caratteristiche e dal sound molto particolare (oltre ad essere una 12 corde semiacustica) si pone il problema di cosa farci una volta sborsati i parecchi euro necessari al suo acquisto. 

Per molti chitarristi la Rickenbacker 360/12 dispone di un ventaglio di impiego piuttosto limitato. Viene definita come il tipico chitarrone retrò, dai suoni datati, utile solo per fare le basi ritmiche o per le cover di alcune canzoni dei Beatles (dal 1964 al 1966 oltretutto), dei Birds ecc... ecc... Insomma per molti il costo dello strumento non giustifica l'uso limitato a poche cose.

Se si dà uno sguardo in giro sulla rete ci si accorge che la maggior parte dei possessori di questa chitarra ci fa effettivamente solo queste cose, soprattutto delle più o meno stucchevoli cover delle medesime canzoni dei Beatles. Come un po' tutte le chitarre Rickenbacker (i bassi si salvano da questa accusa), la 360/12 viene considerata una chitarra vecchia, fatta per i vecchi e che suonano solo i vecchi. Se chiedete ad un un ragazzetto o ad una ragazzetta che suonano la chitarra, manco le conoscono e comunque non ne vogliono sentire parlare perchè associata al "vecchiume".

E' mai possibile?

Secondo me le cose vanno molto diversamente. 

Premetto che sono un polistrumentista non più giovanissimo, mi piace suonare la chitarra in particolare la chitarra ritmica e suono la chitarra da una vita. Premetto inoltre che ritengo che la chitarra ritmica sia uno strumento degno di stima come e forse più della chitarra solista. E' molto più facile trovare chitarristi solisti di grande virtuosismo che chitarristi ritmici di grande livello. Nella mia esperienza ho incontrato pochissimi chitarristi ritmici degni di questo nome: si incontrano sempre "prime donne" malate di protagonismo e trucchettari con distorsori a palla, ma quasi mai grandi chitarristi ritmici.

Vediamo comunque di esaminare la questione punto per punto.

1) Chitarra ritmica. E' vero; la Rickenbacker 360/12 è un'ottima chitarra ritmica. Non c'è che dire. Splendida per i suoni pieni e completi. Inoltre, data la disposizione peculiare delle 12 corde, gli stessi accordi convenzionali suonano su questa chitarra in un modo diverso, particolare, originale, orchestrale. Talvolta questa chitarra suona quasi come un organo... Si possono sviluppare posizioni di accordi specifici molto interessanti: bisogna perderci un po' di tempo ovvio, ma il risultato è veramente grande. Gli arpeggi poi sono magnifici. Bisogna solo stare attenti ad evitare di fare il "muro del suono". Personalmente faccio parte di quella scuola secondo cui nella musica è sempre meglio togliere che aggiungere: la musica è fatta di vuoti. Questa chitarra tende, anche per la presenza dei magneti hi-gain, a fare molto pieno, a coprire tutti gli spazi. Bisogna pertanto imparare a dosare la presenza di questo chitarrone per evitare che assuma una posizione un po' troppo dominante. Anche questa è una cosa che si impara con l'esperienza e affinando i suoni. Comunque ritmiche ed arpeggi sono semplicemente favolosi.

2) Chitarra solista. Molti ritengono che la Rickenbacker 360/12 non si presti per fare degli assoli. Non è vero. Ovviamente con una 12 corde di questo tipo è molto difficile fare degli assoli alla Van Halen con bending pazzeschi. Tuttavia si possono fare degli assoli di chitarra molto belli ed eleganti soprattutto se si condisce il tutto con poco riverbero (occhio a non esagerare...).

3) Generi e Sound. E' fin troppo ovvio che questa chitarra rievochi gli echi degli anni '60 anche perchè la Rickenbacker non è di certo famosa per modificare i suoi strumenti. Se vi piaccioni i Beatles, i Birds, i primi Who questa chitarra va benissimo: niente da dire. Ma non ci si può limitare a questo o al suond della British Invasion. Poichè non sono un amante delle cover, devo dire che per i compositori ed i creativi vari, questa chitarra presenta delle possibilità notevoli. Essendo una 12 corde speciale, talvolta bastano 2 o 3 coppie di corde per fare degli accordi molto interessanti. Alcune sere fa, con un amico, abbiamo trascorso l'intera notte suonando: io la Rick 360/12, lui la sua Gibson Les Paul Traditional. Avevo condito la mia chitarra con un pizzico di riverbero ed un tremolo lentissimo. Il risultato è stata una notte di psicadelia assoluta con improvvisazioni totali. Le due chitarre si incrociavano alla perfezione producendo dei suoni che definire allucinanti è dire poco. Nessun bisogno di basso e batteria. Bellissimo.
Ovviamente tutte le grandi ballate, i pezzi che necessitano di una bella base ritmica strutturata si prestano bene. Ho provato anche a metterci un pizzico di distorsione, ma ci devo ancora lavorare perchè il risultato non mi sembra ancora molto soddisfacente (sono sicuro però che prima o poi riuscirò a suonare questa chitarra con il suono distorto con il gain del mio amplificatore valvolare Egnater).
Quindi, il rock classico, il blues, il country, il rock&roll, ecc... sono OK: meno indicata per hard rock, heavy metal et similia (ma ci si può pensare...).

Anche in questo caso mi preme sottolineare che questa chitarra necessita di esercizio: è possibile usarla per sviluppare arrangiamenti complessi e sperimentali. Sperimentare, bisogna sempre sperimentare, osare, provare, tentare e ritentare: mai limitarsi a copiare quello che fanno gli altri.

Non limitiamoci quindi a farci le solite canzonette...
 


mercoledì 4 giugno 2014

Una questione di manico...

Dunque a scanso di equivoci, quando parlo di manico non intendo parlare di zozzerie varie, ma della tastiera della chitarra. Nel caso specifico, parlare del manico della Rickenbacker 360/12 significa affrontare forse l'argomento più controverso e dibattuto che interessa questa chitarra.

Se si getta uno sguardo ai forum chitarristici, soprattutto americani, si noterà come la questione del manico di questa chitarra e delle sue dimensioni sia la questione che di fatto spacca in due l'intera "opinione pubblica" fra filo Rickenbacker e contro-Rickenbacker.

Per questo motivo ho deciso di affrontarlo subito, per fugare ogni dubbio a riguardo, ovviamente dal mio punto di vista come Rickenbacker-dipendente. Infatti, prima di parlare di altre questioni tecniche, di sonorità, di uso, ecc... penso che sia meglio discutere di quello che di fatto consente l'acquisto o meno di una Rickenbacker 360/12.

L'accusa che viene mossa a questa chitarra infatti è che il manico-tastiera sia particolarmente piccolo e stretto, tale da rendere in alcuni casi inutilizzabile questo strumento. 

Tanto per fugare ogni confusione sull'argomento bisogna subito dire che il manico-tastiera di questa chitarra (24 tasti, tanto per essere precisi) è un normalissimo manico, identico a quello di tante altre chitarre elettriche. Il problema è che su questo manico e per tutta la sua larghezza, sono ospitate 12 corde ovvero 6 coppie di corde. In tutte le atre 12 corde acustiche o elettriche il manico è di solito di formato "jumbo" ossia più largo del normale. Poichè la 360/12 monta le dodici corde su un manico di larghezza standard, appare evidente che lo spazio fra le coppie di corde sia inevitabilmente più stretto. 

Per farla breve e senza tanti giri di parole, è evidente che chi ha delle mani grosse con dita piccole e tozze avrà sicuramente molti, ma molti problemi a suonare questa chitarra. Conosco chitarristi che, avendo questa caratterstica delle mani, non sono mai riusciti a tirarci fuori una sola nota perchè con una ditata suonavano più corde: molti hanno rinunciato e hanno appeso la 360/12 al muro o l'hanno venduta dopo una grave crisi di nervi.

Personalmente ho delle mani molto grandi e delle dita lunghe e sottili: per questo motivo devo dire che la tastiera della Rickenbacker 360/12 è per me una delle più comode che abbia mai suonato. Anzi per me è una vera manna. Molti anni fa avevo una chitarra acustica folk 12 corde della Eko che suonava molto bene, ma aveva un manico per me troppo grosso e non riuscivo a suonarla bene. Mi provocava forti dolori sul palmo della mano, dita sanguinanti (sembravo Padre Pio) e solo con una fatica immane riuscivo a fare i barrè. E' stato l'unico strumento musicale di cui mi sia sbarazzato per la disperazione.

La Rickenbacker 360/12 è invece per me molto comoda. Con il pollice riesco anche a lavorare sulle corde basse. La tastiera è poi liscia come una corsia da bowling ed i frets sono perfetti. Per me non esiste un manico migliore.

Ripeto però: se si hanno mani piccole e dita corte e grosse, lasciare perdere perchè questa chitarra non fa per voi e sprecate un sacco di soldi: non riuscirete mai a suonarla.

Semmai, come anche suggeriscono molti Rickenbackeriani, è preferibile optare per la Rickenbacker 660/12 che invece ha un manico più largo. Credo che Tom Petty ricorresse ad una 660/12 quando la 360/12 gli faceva venire i nervi. Addirittura mi pare che McGuinn si sia fatto fare una 360/12 con un manico più largo quindi una 360/12 "custom". E poi c'è la 1993Plus d Townshend. In entrambi i casi si parla di chitarre molto più costose della 360/12.

Comunque sia, anche in caso di mani grandi e dita sottili e lunghe, come nel mio caso, le corde restano abbastanza vicine l'una con l'altra. Questo significa che la Rick 360/12 necessita di un esercizio continuo per impratichirsi con le sue corde e la sua tastiera: le corde oltretutto sono montate al contrario ed è questo che rende il sound di questa chitarra inconfondibile. Suggerisco pertanto tutti i giorni di farci una bella suonata (anche senza collegarla all'amplificatore visto che è una semi-acustica). Tutti i santi giorni, quando posso ovvio, 5 minuti di esercizio me li faccio sempre, sia sulle ritmiche, che sugli arpeggi che sugli assoli.

Anche questo aspetto rende questa chitarra uno strumento selettivo: di certo non è per tutti...


lunedì 2 giugno 2014

Si inizia...

Eccomi qui a scrivere qualche chiacchiera come presentazione di questo blog e della mia Rickenbacker 360/12. Innanzitutto premetto che sto parlando, per chi non lo sapesse, della 360 con 12 corde: meglio avvertire prima, non si sa mai.


Mi ci è voluto un bel po' prima di poter acquistare questa chitarra, ma alla fine ce l'ho fatta. Perchè è così difficile comprare una chitarra Rickenbacker in Italia? Ci sono molti motivi. Innanzitutto è più facile trovare bassi Rickenbacker che chitarre. Del resto le Rick, come anche i bassi, sono chitarre costose, non facili da suonare, poco conosciute, non proprio alla moda, raramente visibili in mano ai chitarristi oggi di grido...


La mia chitarra l'ho acquistata infatti online in Germania, grazie all'intercessione di un amico che lavora lì in un grande negozio di strumenti musicali, il quale, fra l'altro, mi ha limato un bel po' il prezzo. Del resto in giro nei negozi italiani di chitarre Rick non le avevo viste mai. Giusto in un grande negozio di strumenti musicali del centro Italia avevo visto una 325 ed una 330/12 Fireglo. La 325 era usata ed in male arnese: necessitava di interventi di liuteria vari e aveva un prezzo stratosferico. La 330/12 era appesa in alto, in un angolo, lontana e seminascosta, anch'essa con un prezzo inavvicinabile, completamente coperta di polvere e dal colore piuttosto sbiadito (sembrava rosa...). Su mia insistenza ho chiesto almeno di vederla, ma il commesso si è messo a fare un discorso talmente negativo sulle Rickenbacker che ho preferito lasciare tutto ed andarmene.


Per questo motivo mi sono rivolto a questo amico in Germania: l'ho ordinata senza averla mai provata prima (cosa di solito da non fare). ero però talmente desideroso di avere questa chitarra, che non mi importava niente. La chitarra in livrea Jetglo (che preferisco) mi è stata consegnata dopo pochi giorni aver concluso l'affare (della serie: basta che paghi!).

Considerato che sognavo da sempre di avere una Rickenbacker, quando è arrivato il corriere, a momenti perdevo i sensi. E' veramente come se si realizzasse un sogno...

Lasciamo perdere i sentimentalismi, va! E passiamo ad una breve descrizione di questa chitarra.


Da un punto di vista estetico questa chitarra è semplicemente bellissima. Molto curata nei particolari, anche se piuttosto delicata: va maneggiata con una certa cautela. A graffiarla e rigarla è questione di un attimo.

Non è di certo uno strumento quindi da guerra. Si ha subito la sensazione di suonare una "leggenda". Essendo uno strumento raro, non credo che in Italia ce ne siano molte in circolazione, si tende ad assumere, almeno da parte mia, un atteggiamento di semi-venerazione. Posseggo altre chitarre di un discreto livello, ma una Rickenbacker è una Rickenbacker: non c'è niente da fare.


Appena presa in mano, ho immediatamente "smentito" tutte le idiozie che mi aveva detto il commesso del succitato negozio: la chitarra ha una meccanica impeccabile, suoni stupendi, timbriche originali e decisamente particolari.

Ovviamente mi riservo di entrare nei dettagli con post specifici anche perchè su questa chitarra c'è molto da dire. Comunque, tanto per dare un'idea generale, non è una chitarra da uso immediato: non è la solita Fender o Gibson e richiede infatti una certa pratica, anche perchè non è la solita 12 corde. Non la consiglio, anche in considerazione del prezzo comunque abbastanza elevato, ad un principiante o al classico ragazzino (che magari ci vorrebbe suonare l'Heavy Metal). Ripeto: è uno strumento "selettivo", non per tutti, molto particolare che richiede un certo impegno e una discreta esperienza.


Comunque secondo me, resta una vera e propria "bomba"...