giovedì 30 marzo 2017

Gli "Screams in the Backyard" ad Amelia (Tr)

Gli "Screams in the Backyard", temutissimo gruppo con cui suono da più di 40 anni (!!!!), tornano con una serata live al mitico "Porcelli Tavern" di Amelia, uno dei templi storici della musica dal vivo del centro Italia.

Suoneremo il nostro più classico repertorio di brani originali in versione hard-psycho-blues: un bel po' di distorsione ed un bel po' di volume. Tanto per gradire. 

Con me porterò anche la mia Rickenbacker 360/12 che suonerò con un mare di distorsione... Hai visto mai...

Come sempre la musica degli "Screams in the Backyard" logora chi non la suona... 

Ci vediamo al Porcelli Tavern di Amelia (Tr) dalle ore 23.00 di 
Venerdì 31 marzo 2017

giovedì 9 marzo 2017

Mooer Tender Octaver

Poco tempo fa ho deciso di acquistare (anche per via del prezzo molto accattivante) questo piccolo pedale della Mooer: il Tender Octaver.

Si tratta di un classico pedale Octaver (ovvero genera un suono un'ottava più bassa ed un'ottava più alta rispetto al suono di base) dalle dimensioni molto ridotte (è veramente piccolo!) e dalla qualità costruttiva decisamente buona. 

Ho avuto modo di fare conoscenza in passato dei piccoli pedali della Mooer (ho visto un Wah-Wah microscopico ma forse il mio piede calibro 45 non gradirebbe...) poichè un amico chitarrista ne ha parecchi e devo dire che mi hanno sempre fatto una buona impressione. Siccome ho una valiga porta pedali piuttosto piccola ho adocchiato questo pedale e l'ho provato senza indugio. La prova mi ha convinto e l'ho comprato.

I comandi sono pochi e molto semplici da usare e questo è un asset (ormai si dice così... pazzesco!) decisamente importante per un mezzo deficiente incapace come il sottoscritto: quando ho a che fare con cose digitali con mille funzioni numeriche e con manuali di istruzioni grossi come l'elenco del telefono di Tokyo (spesso anche tradotti in un italiano grottesco - decisamente più chiaro l'inglese o il cinese) mi viene una bella crisi di nervi. C'è anche da dire che, a parte i summenzionati limiti personali, avere pedali semplici è sempre comodo quando si suona dal vivo e bisogna intervenire (spesso in penombra) tempestivamente sui suoni: un paio di girate alle manopole e via senza problemi.

Insomma questo piccolo Octaver è molto semplice da usare. Possiede tre manopole. La più grande centrale miscela il suono dall'origine (suono pulito) fino all'effetto pieno. Poi ci sono due piccole manopole: con una si aumenta o meno l'immissione dell'effetto octaver sull'ottava più bassa, con l'altra si fa lo stesso con l'ottava più alta. Tutto qui. Non c'è altro. Non serve quindi una laurea in informatica o in ingegneria

Il piccolo pedale in questione è un true by-pass: questo significa che quando è spento non crea interferenze o scocciature di alcun tipo sulla catena degli effetti. Insomma sparisce: come se non ci fosse. Questo aspetto sembra una cosa stupida, ma non è così. Esigete sempre pedali true by-pass perchè avere un pedale che altera il suono (ad esempio smorza il volume: un classico) anche quando è spento è una cosa che non si augura nemmeno al peggior nemico... I true by-pass magari costano una 'nticchia di più, ma sono soldi ben spesi. Credetemi.

Altro aspetto molto positivo di questo pedale è che non ronza e non fruscia (oooh: meno male!). Inoltre la qualità dell'effetto che produce è decisamente buona (non ha ritardi o cose strambe che ho sentito su Octaver economici o non molto aggiornati). Insomma il suo lavoro lo fa molto bene. Si chiama "Tender Octaver": ed è vero perchè non produce un effetto invadente o aggressivo.

A che serve un Octaver? 

Personalmente ho attribuito al mio piccolo Mooer alcune funzioni importanti. 
Spesso mi capita di suonare con qualche trio acustico o elettro-acustico del tipo: chitarra-percussione-voce oppure due chitarre e voce et similia. Usando anche un looper mi capita di registrare una volo una piccola sezione di basso realizzata con la chitarra e l'effetto octaver. Poi magari ci faccio qualche assolo. Il Tender Octaver (settato nella maniera giusta) è capace infatti di generare un suono molto affine al basso. In particolare ocn la mia Epiphone Casino si ottiene un effetto di basso molto caldo e vintage. Belloccio!

Insomma: tutto questo può essere un piccolo plus.

Inoltre con questo effetto si possono fare delle ritmiche molto particolari. La Rickenbacker 660 tira fuori un gran sound: con il distorsore poi il suono diventa decisamente "grosso". La chitarra ruggisce anche con gli assoli. In effetti tendo ad usare principalmente l'ottava bassa e poco o zero sulll'otava più alta. Il risultato è molto interessante.

La cosa più ganza è l'uso del Mooer Tender Octaver con la Rickenbacker 360/12. Miscelando le due ottave ed il suono pulito la Ric 360/12 suona come un organo. Può sembrare difficile a credersi, ma è proprio così. Non sembra più una chitarra, ma una tastiera. Se poi uno perde del tempo (molto tempo) a miscelare i suoni con la 5a manopola, le manopole dell'octaver, il Ric-o-Sound, veramente c'è da uscire pazzi.

In breve, il Mooer Tender Octaver è un pedale di gran qualità dal prezzo corretto. E' piccolo, semplice da usare e non crea problemi di sorta. Con le chitarre tradizionali può generare suoni molto ineressanti sia sul pulito che con il distorto. Per chi ne ha bisogno, può validamente generare suoni di basso molto verosimili. Il suono è sempre pulito e efficiente: niente ritorni, niente fruscii, niente schifezze.

Ovviamente l'Octaver non è un effetto che si usa in continuazione, ma di tanto in tanto. Magari miscelato con qualche cosa (un delay, una distorsione, ecc...) per tirare fuori qualche sound particolare. Anche con la Ric 360/12 si possono tirare fuori dei suoni molto particolari dall'uso da centillinare. Di certo quindi non sta lì sempre in funzione. Anche per questo il fatto che il Mooer Tender Octaver sia un true by-pass non è una cosa secondaria.

Insomma un piccolo pedale da tenere presente. Se poi uno non ha niente in contrario ad accludere nel proprio set di pedali un effetto dal colore rosa...