sabato 18 aprile 2015

Basso Ibanez-SDGR SRX 300

Voglio dedicare questo post al mio basso Ibanez SDGR SRX 300.


Ho acquistato questo strumento un bel po' di anni fa e non l'ho pagato molto. Si tratta infatti di un basso piuttosto economico. Tuttavia devo dire che, dopo aver provato parecchi altri bassi di categoria e prezzi decisamente più elevati, quando ho preso in mano questo subito me ne sono quasi innamorato. Mi è piaciuto da subito, e senza chiedere il prezzo: l'avrei preso comunque.

Ribadisco che si tratta di un basso di fascia non troppo alta, ma il manico è molto comodo, i suoni belli e corposi facilmente personalizzabili grazie ai controlli presenti. Come impostazione fisica direi che ha un non so che di chitarristico. Non è particolarmente pesante e ci si può suonare parecchie ore di fila senza ricorrere all'ausilio del Dottor Gibaud per una lussazione della spalla. La tastiera è comoda e non ti fa buttare i polpastrelli e le mani.

Un basso molto agevole da suonare e nel complesso robusto ed affidabile. Tiene l'accordatura che è una meraviglia: le meccaniche sono precise.

L'unica osservazione che posso fare riguarda il fatto che sia un basso attivo. Francamente non sono un amante degli strumenti "attivi" come chitarre e bassi. 

Riconosco che sicuramente hanno più potenza e forza di volume, ma il fatto di dipendere da una batteria da 9v non mi fa mai stare tranquillo quando vado a suonare dal vivo. Per ovviare a questo sono ricorso alle batterie ricaricabili: però è sempre una bella seccatura. Prima di ogni performance dal vivo devo ricaricare la batteria al massimo per evitare di rimanere a secco mentre suono e mi devo portare appresso sempre una batteria di ricambio (non si sa mai). Ho sempre il terrore che la batteria si scarichi su più bello, che il basso perda volume e potenza. E se poi ti dimentichi il jack attaccato (quando magari fai una pausa in prova o dal vivo), si scarica la batteria. E che cavolo!

E poi, daje oggi, daje domani, mi si è rotta la cuffia porta batteria del basso e ho pure perso una vite dell'alloggiamento batteria mentre facevo un cambio al volo mentre suonavo live.  Ho rimediato al tutto molto facilmente, ma, per me, è sempre una rottura. Insomma, gli strumenti attivi non fanno per me. 

Questo però nulla toglie alle buone qualità complessive di questo strumento.
 
Per me che faccio il bassista come "tappabuchi", questo è infatti un buon strumento: pratico, agevole, versatile. Insomma è un mulo, uno strumento da lavoro onesto, fedele e senza pretese. E quando si va a suonare, magari un bel po' di cover per ore e ore, è di questo che si ha bisogno.

Questo blu elettrico non mi fa impazzire, ma c'era solo di questo colore: quindi pazienza.

Con le corde adatte si riesce a tirare fuori delle timbriche molto interessanti: a me piacciono molto quelle decisamente ruvide e con questo basso ci riesco benissimo. Regolando opportunamente il ponte è possibile "sleppare" senza problemi.

Insomma mi piace molto suonare il basso e con questo Ibanez mi diverto davvero parecchio.

Mi permetto di consigliare questo strumento a chi si avvicina al basso o a chi ha bisogno di un vero e proprio muletto da guerra: se si riesce a trovare usato, lo si può acquistare con una spesa modica e se è in buone condizioni vale tutti i soldi spesi. Buono per tutti i generi, ma predilige il rock e il funk: per il blues è un po' metallico, ma i suoni si possono regolare abbastanza bene. Ottimo per chi è solito fare sessioni molto lunghe.

Inoltre approfitto di questo post per invitare i giovani musicisti (ragazze e ragazzi) a suonare il basso. E' uno strumento bellissimo e fondamentale, ma spesso snobbato perchè ritenuto un ruolo di serie B. Invece non è vero: il basso è, insieme alla batteria, il perno centrale di qualsiasi band (rock, funk, blues). Un bravo bassista riesce a dare quel tiro essenziale ad una buona esecuzione musicale: un bassista mediocre farà affondare qualsiasi virtuoso della chitarra o della tastiera. Insomma, coltivate la passione per il basso!!!





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